I SONNAMBULI

David Carretta , corrispondente a Bruxelles per Radio Radicale, ci fornisce ogni mattina, verso le 7,05-7,10, la più interessante e sintetica rassegna stampa internazionale del panorama radiofonico nazionale.

Giovedi 14 dicembre 2023 ci ha sintetizzato un articolo di Sylvie Kauffmann sul quotidiano francese Le Monde

https://www.lemonde.fr/idees/article/2023/12/13/prise-en-etau-entre-trump-et-poutine-l-europe-court-a-la-catastrophe-comme-les-somnambules-de-1914_6205506_3232.html

(per chi lo preferisce in inglese)

https://www.lemonde.fr/en/opinion/article/2023/12/14/caught-between-trump-and-putin-europe-is-heading-for-disaster-like-the-sleepwalkers-of-1914_6341533_23.html

Il 14 e 15 dicembre 2023 si svolge il Consiglio europeo, che dovrà discutere di patto di stabilità ed allargamento a est della Unione europea. La guerra in Ucraina è in agenda? Non si capisce.

Sylvie Kauffmann ci ricorda che l’Europa è piena di sonnambuli che si muovono sembrando svegli, ma in realtà dormono sonni profondi. Se la UE non approverà un pacchetto di aiuti per l’Ucraina saranno guai grossi; gli USA non hanno approvato analogo provvedimento e se la UE farà lo stesso, per Vladimir Putin sarà un ottimo regalo di Natale: significherà che la sua strategia, quella di logorare l’Occidente sul lungo periodo, sta funzionando.

Putin e Xi Jinping si fregheranno le mani, ma la loro sarà una vittoria di Pirro.

Vladimir Putin annetterà definitivamente gli oblast del Donbas e della Crimea e si farà ingolosire dalla conquista di Odessa e magari della Moldavia, già parzialmente controllata attraverso i filorussi della Transnistria. Putin potrà sventolare lo scalpo di Zelensky nel corso della trionfale prossima campagna elettorale presidenziale di cui si conosce già l’esito: è facile vincere quando i principali avversari (Navalnij) sono in carcere o sotto terra.

Tanto i vigliacchi europei NON sono disposti a morire per l’Ucraina. Forse lo saranno i polacchi, che già hanno assaggiato per secoli il tallone russo, in particolare nel corso del XX secolo. E forse lo saranno i baltici (Lituania, Lettonia, Estonia) che sarebbero le prime vittime dell’espansionismo russo.

Il filosofo, prestato alla politica , Massimo Cacciari, diceva pochi giorni fa che la Russia non invaderà mai l’Europa. Non so in base a quali informazioni Cacciari mostri la sua sicumera. Ormai Putin è partito nella sua crociata contro il “pervertito” Occidente (sostenuto dal capo della chiesa ortodossa Kirill) e non credo si fermerà facilmente.

La Russia è diventata il cane da guardia di Xi Jinping per spaventare l’Europa, esattamente come la Corea del nord serve ai cinesi per spaventare l’Estremo Oriente (Corea del sud e Giappone in primis).

Come sempre alla UE manca il senso della realtà e della storia. LA UE non è mai stata così ininfluente come adesso. Ha avuto un sussulto di orgoglio dal febbraio 2022, dopo l’invasione dell’Ucraina, ma manca di leader che la possano guidare seriamente.

La assai probabile vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali USA del novembre 2024 metterà l’Europa di fronte alle sue responsabilità. Il secondo mandato di Donald Trump, oltre ad essere una catastrofe per il modo intero, segnerà il definitivo affossamento dalla NATO, come peraltro Trump ha cercato di fare nel corso del suo primo mandato. E allora, obtorto collo, saremo costretti a prendere in considerazione un esercito europeo. Putin ci ha fatti tornare indietro di 80 anni: le relazioni internazionali si svolgono di nuovo con le pistole in mano e sul tavolo.

I repubblicani USA sono ormai soggiogati da Trump e dal suo “Make America great again” (MAGA); non si capisce come faranno gli USA a restare potenza mondiale se si ritirano dai teatri di guerra per rinchiudersi in una torre d’avorio, come pensa Trump. La potenza USA si è esplicata dominando il mondo, con il suo esercito, la sua marina e la sua aviazione, non certamente restandosene a casa.

Putin e Xi Jinping si fregheranno le mani, ma la loro sarà una vittoria di Pirro.

Il caos mondiale che deriverà dal declino degli USA autorizzerà tutti i dittatori sparsi per il mondo a rivendicare territori dei loro vicini (come sta facendo Maduro in Venezuela).

Le guerre, come noto, rallentano i commerci mondiali, e la Repubblica popolare cinese (PRC) a chi venderà le sue merci? Già oggi la poltrona di Xi Jinping comincia a traballare, visto che l’economia cinese è molto rallentata, in particolare dopo la stretta del Partito comunista cinese (PCC) nei confronti dei miliardari locali (vedasi l’esemplare vicenda di Jack Ma); chi mai vorrebbe investire in PRC , quando ormai comanda solo ed esclusivamente il PCC?

Non parliamo poi della Russia, che aveva già una economia traballante, che è stata riconvertita in economia di guerra.

Forse PRC e Russia sperano nei BRICS, la assortita alleanza che vorrebbe contrapporsi all’Occidente, ma dentro ci sta pure l’India, che aspira anch’essa a diventare potenza mondiale (con 1,5 miliardi di abitanti) e mal digerisce la PRC. Ne vedremo delle belle.

Nel frattempo il pianeta Terra sta diventando un posto sempre più difficile. LA COP 28 recentemente conclusa a Dubai ha detto che dovremo ridurre l’uso dei combustibili fossili entro il 2050, ma non ci sarà nessuno a imporre sanzioni e quindi resterà una aspirazione volontaria.

Nel 2050 il mondo sarà abitato da circa 10 miliardi di persone; già oggi 1 miliardo di persone vive nella fame e 3 miliardi vivono nella miseria (su 8 miliardi in totale); cosa accadrà dopo?

Accadrà quello che è sempre accaduto, da quando esiste la specie umana: i ricchi, che diventeranno sempre più ricchi, si rifugeranno in luoghi sempre più esclusivi e protetti (come nel film Elysium, in una stazione orbitale gigante intorno alla Terra), mentre il resto dell’umanità dolente resterà a patire in un mondo sporco, surriscaldato ed affollato. Già oggi è così, non serve scomodare i registi di fantascienza.

Per tornare all’oggi, vedremo i cavalli dei cosacchi abbeverarsi a San Pietro? Non lo so, ma se continua così pagheremo la nostra ignavia a caro prezzo.

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