Metà novembre 2022. Scontro tra Francia e Italia sul destino dei migranti salvati dalla nave Ocean Viking. Rifiutati dall’Italia, i migranti sono poi approdati nel porto militare francese di Tolone, ma con il governo francese che accusa l’Italia di disumanità. Pare che nei prossimi giorni si svolgerà un vertice europeo per affrontare il tema della Grande migrazione.
Uno squallido “spettacolo” che si ripete da diversi anni, sulla pelle di persone che rischiano di affogare nel Mediterraneo centrale, dopo avere pagato i trafficanti di esseri umani e dopo essere fuggiti da fame, miseria, guerre, malattie (e mesi di sevizie presso i lager libici).
E si ripete la polemica nei confronti delle navi delle ONG che effettuano la ricerca e il soccorso dei migranti in mare. E’ nato prima l’uovo o la gallina? Se le navi raccolgono i migranti, qualcuno strilla che le navi fanno i “taxi del mare” accordandosi con gli scafisti. Se nessuno soccorre i migranti, qualcun’altro giustamente dice che li abbiamo fatti affogare senza aiuto.
In realtà, come già accaduto qualche anno fa con la missione “Sophia”, dovrebbe essere l’Unione europea a effettuare il soccorso dei migranti in mare.
Quando i vari nazionalismi (pardon, sovranismi) si scontrano, scoccano le scintille. Pare che il governo francese abbia attaccato il governo italiano perché in casa sua i nazionalisti francesi non vogliono i migranti che dovevano attraccare in Sicilia. Ognuno ha i guai suoi.
E figuriamoci poi se la “democratura” illiberale ungherese è disponibile a prendersi una quota di migranti, come chiede la presidente del consiglio Giorgia Meloni.
Alla lunga, quando i nazionalismi si scontrano, scoppiano le guerre. Appresso ai nazionalismi le nazioni europee si sono fatte la guerra per secoli. L’Unione europea è nata anche per smettere di farci la guerra: vogliamo tornare indietro di due secoli?
Finalmente anche sulle reti televisive vicine al centro-destra si parla di ripristinare i flussi controllati di migranti verso l’Italia, anche attraverso “corridoi umanitari”. Non sono ancora ben chiare le modalità; qualcuno parla di “hot-spot” da posizionare in nord Africa, dove accogliere le domande dei migranti, siano essi richiedenti asilo che “migranti economici”.
Ma dove posizionare questi “hot-spot”? I migranti partono principalmente dalla Libia (quel che ne resta), che dal 2011 non è più uno stato unitario ma un’area del nord Africa, perennemente in guerra tra varie fazioni.
Come diceva qualcuno, occorre stipulare accordi con le nazioni straniere presenti in Libia, tra cui la Turchia e la Russia. Quindi diventa una questione di diplomazia e di geopolitica internazionale, materie in cui l’Italia è da anni carente.
Comunque è già tanto che se ne parli, soprattutto all’interno dei commentatori vicini al governo italiano in carica.
Ma deve essere l’Unione europea a farsi carico della questione. La UE deve posizionare in Marocco, in Algeria, in Tunisia, in Egitto, degli uffici ove accogliere le richieste dei migranti e smistarle all’interno delle varie nazioni europee. Questo è l’unico modo per stroncare il traffico di esseri umani, su cui prospera l’economia del disastrato popolo libico.
L’ISTAT ci segnala che nel 2021 in Italia sono nati circa 400mila bambini e sono morte 700mila persone. E dei bambini nati, molti sono figli di immigrati. Gli “italiani” fanno sempre meno figli.
300mila persone in meno in Italia a fine 2021.
Allora chi manderà avanti l’Italia, se si fanno sempre meno figli? Chi andrà a lavorare nei campi e nelle fabbriche? E che dire dei giovani laureati italiani che fuggono da una nazione che non offre loro grandi prospettive, se non anni di precariato e stipendi da fame? Come siamo furbi: 20 anni per formare un giovane e poi lo “regaliamo” già pronto alle nazioni che sanno valorizzarne il merito.
Pare che i migranti irregolari presenti in Italia siano circa 600mila. Verrebbe voglia di dire: E MENO MALE.
Fra pochi anni saremo costretti a stendere tappeti rossi per invogliare i migranti a venire in Italia ed in Europa. Oggi però si preferisce andare appresso a i vari Salvini, Meloni, Orban, Le Pen, che per i loro tristi tornaconti elettorali preferiscono impaurire gli elettori con presunte INVASIONI di africani ed asiatici.
La paura, si sa, è una delle principali emozioni e pulsioni dell’essere umano; essa è stata abilmente sfruttata nel secolo scorso da Mussolini , Hitler e molti altri dittatori, per andare al potere “democraticamente” . E’ una storia vecchia quanto il mondo. Solo che 100 anni fa era comprensibile manipolare il popolo, che era analfabeta. Oggi, in teoria, la stragrande maggioranza delle persone, almeno nel nord del mondo, sa leggere, scrivere e far di conto. Ma tutta questa “sapienza” viene annullata da bufale e fake-news, abilmente propagandate dagli esperti di comunicazione al servizio di chi vuol manipolare e mantenere soggiogato il popolo.
E dovremo stendere tappeti rossi ai migranti anche per ripopolare i molti borghi italiani sempre più vuoti. Il governo “giallo-verde”partito a giugno 2018, detto anche “Conte Uno”, aveva abolito il sistema SPRAR, quello della cosiddetta “accoglienza diffusa”. Il migranti entrati in Italia venivano ricollocati nei piccoli centri italiani, anche in comunità e nelle famiglie, per consentire la loro integrazione e l’avviamento al lavoro.
Questo sistema va ripristinato al più presto, anche se risulta difficile, essendo l’attuale governo italiano gestito da coloro che i migranti non li vogliono proprio vedere.
L’ex-sindaco di Riace, Mimmo Lucano, avrà probabilmente commesso degli errori, ma intanto aveva reso nuovamente vivo e vivace il suo borgo, noto anche per il ritrovamento dei famosi bronzi.
Dobbiamo smettere di inseguire i fantasmi del passato.
L’Ungheria di Viktor Orban pensa di mantenere la sua integrità “bianca” e “cristiana” erigendo muri. Ma è come fermare il mare con le mani. I “cristiani di pelle bianca” saranno sempre più una ristretta minoranza, a fronte di miliardi di asiatici e di africani di varie religioni e varie tonalità della pelle; dobbiamo abituarci ad una società multietnica e multiculturale, così come avviene già da decenni negli Stati uniti d’America, che hanno anche avuto un presidente di origine africana.
Anche la Gran Bretagna ha attualmente un premier di origine indiana, pur essendo nato e vissuto a Londra.
Se non prendiamo atto di questo, anni sempre più duri ci aspettano. L’astio, la paura, la diffidenza nei confronti degli “stranieri” porteranno solo conflitti sanguinosi. Abbiamo già dimenticato quando eravamo noi i migranti “brutti, sporchi e cattivi”, persino nella confinante Svizzera, ove era vietato l’ingresso, in certi locali pubblici, “ai cani e agli italiani”.
E mentre siamo spaventati da alcune migliaia di migranti, i nostri giovani migliori vanno all’estero a cercar fortuna, verso nazioni che sanno valorizzare il loro talento.
Complimenti per la scelta…….